Sabato 24 e domenica 25 marzo, grazie all’iniziativa nazionale del Fondo Ambiente Italianol, in occasione delle “Giornate Fai di Primavera”, che si svolgeranno s. Dalle ore 9 alle 13 e dalle 15.30 alle 18 (ultimo ingresso ore 17.30) si potranno visitare, a fronte di un contributo minimo libero, luoghi poco conosciuti a catanesi e turisti .

«Invitiamo tutti a sostenere attivamente il Fai e a promuovere insieme a noi la bellezza del nostro territorio, spesso dimenticata – ha affermato  la dottoressa Mandalà – è grazie al contributo attivo e concreto dei volontari che abbiamo potuto infatti restituire alla città beni nascosti, arricchendo l’evento di quest’anno con numerosi appuntamenti di richiamo». Oltre ai volontari del Fai ci saranno gli studenti delle scuole catanesi a fare da ciceroni.  Ci troverete, domenica, QUI a porta Garibaldi, per i catanesi “U Futtinu” . Vi aspettiamo

Programma  e notizie sui siti 

26ª EDIZIONE
GIORNATE FAI DI PRIMAVERA
sabato 24 e domenica 25 marzo 2018
In collaborazione con la Commissione Europea nell’ambito dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale e con la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile, con il Patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, di tutte le Regioni e le Province Autonome italiane e di RAI Responsabilità Sociale
Apertura eccezionale di oltre 1000 luoghi in tutta Italia
Sostieni la Fondazione con l’iscrizione,con un contributo facoltativo o, dal 13 marzo al 1 aprile, invia un sms o chiama il 45592 per la campagna di raccolta fondi “Insieme cambiamo l’Italia” Si potranno donare 1 euro per ciascun sms inviato da cellulari PosteMobile e 2 per sms inviati da Wind Tre, TIM, Vodafone, Coop Voce e Tiscali. La donazione sarà di 5 euro per le chiamate da rete fissa PosteMobile, TWT e Convergenze, di 2 e 5 o 10 euro per Vodafone, di 5 e 10 euro da rete fissa TIM, Wind Tre, Fastweb e Tiscali.
Il FAI,quest’anno sabato 24 e domenica 25 marzo si festeggia la 26ª edizione delle Giornate FAI di Primavera, un momento importante per una vera e propria festa di piazza irrinunciabile con l’orgoglio e la consapevolezza condivisa di vivere nel Paese più bello del mondo.
Il 24 e 25 marzo il FAI invita tutti in 400 località d’Italia dove, grazie all’impegno di oltre7.500 volontari e 40.000 Apprendisti Ciceroni, saranno aperti oltre 1.000 siti: chiese, ville, giardini, aree archeologiche, avamposti militari, interi borghi. Si tratta di tesori di arte e natura spesso sconosciuti, inaccessibili ed eccezionalmente visitabili in questo weekend con un contributo facoltativo che va da 1 a 5 euro.
Le Giornate sono aperte a tutti, ma un trattamento di favore viene riservato agli iscritti FAI – e a chi si iscrive durante l’evento – a chi sostiene la Fondazione con partecipazione e concretezza. A loro saranno dedicate visite esclusive,corsie preferenziali ed eventi speciali.
Inoltre tutti coloro che, con l’iscrizione o il rinnovo o diventando “Amico FAI”, contribuiranno concretamente, riceveranno, oltre che una gradevolissima borsa in tela juta ecocompatibile con il logo FAI, un distintivo con il logo della Fondazione: sarà quello, per tutta la Giornata, il segno di riconoscimento speciale che ci farà sentire protagonisti di questa grande mobilitazione.
Consigliamo a chi intende iscriversi per la prima volta al FAI di farlo già nel primo sito visitato, potrà così
godere subito dei vantaggi riservati agli iscritti (corsie preferenziali e accesso ai luoghi riservati) ed eccezionalmente
visitare tutti i siti aperti dalla Delegazione di Catania senza il contributo altrimenti richiesto.
Ecco dunque l’elenco dei beni che saranno aperti dalla Delegazione FAI di Catania con gli orari nel dettaglio e le scuole che accoglieranno i visitatori nella veste di “Apprendisti Ciceroni”.
Il fil rouge che lega alcuni beni e che dà il titolo ad una parte del nostro percorso è
“Andar per chiostri”, da un’idea del nostro Delegato Prof. Ing. Eugenio Magnano di San Lio che ha inteso così sottoporre all’attenzione dei visitatori la bellezza e la magia dei chiostri e dei monasteri o conventi annessi, luoghi sicuramente noti ai più ma spesso guardati con occhi distratti dalla consuetudine. Sarà l’occasione per riscoprirne le origini le leggende e le straordinarie storie che sanno raccontare. In questo ci aiuteranno i due incontri che saranno tenuti dal Prof. Magnano di San Lio nell’ex Monastero di San Placido (Palazzo della Cultura) proprio sulla storia del conventi di Catania e la Mostra che sarà allestita all’ex convento di Santa Caterina (Archivio di Stato)a cura della dott.ssa Iozzia, direttrice dell’Archivio di Stato, e del Prof. Magnano di San Lio su “Gli antichi Monasteri di Clausura a Catania: documenti d’Archivio”.
CHIOSTRO E CONVENTO DI SAN PLACIDO (PALAZZO DELLA CULTURA) – Via Vittorio Emanuele, 121
SABATO: 09:00 – 13:00 / 15:30 – 18:30 (ultimo ingresso 18:00)
DOMENICA: 09:00 – 13:00 / 15:30 – 18:30 (ultimo ingresso 18:00)
Visite guidate al Chiostro e al Convento a cura degli Apprendisti Ciceroni di: ITS “Vaccarini”; Ist. Comprensivo “Carducci”; Ist.
“San Francesco di Sales”; Ist. Comprensivo “Falcone” Acicastello.
INIZIATIVE SPECIALI:
Sabato 24, ore 17:30 e Domenica 25, ore 11:00
Conferenze su “Storia e architettura dei chiostri cittadini”
relatore prof. Eugenio Magnano di San Lio.
CHIOSTRO E CONVENTO DI SANTA CATERINA DA SIENA (ARCHIVIO DI STATO DI CATANIA) – Via Vittorio Emanuele, 156
SABATO: 09:00 – 13:00 / 15:30 – 18:30 (ultimo ingresso 18:00)
DOMENICA: 09:00 – 13:00 / 15:30 – 18:30 (ultimo ingresso 18:00)
Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni di: Ist. Comprensivo “Rimini” Acitrezza; Ist. “San Giuseppe” Catania.
INIZIATIVE SPECIALI:
Sabato 24, ore 10:00
Inaugurazione ufficiale delle seguenti mostre inedite:
“Catania com’era: dalle “Antichità” alle Difese della Città. Documenti e immagini”.
a cura della dott.ssa Annamaria Iozzia, dell’ing. Salvatore Calogero e del prof Paolo Militello e
“Gli antichi Monasteri di Clausura a Catania: documenti d’Archivio”.
a cura della dott.ssa Annamaria Iozzia e del Prof. Ing. Eugenio Magnano di San Lio
Le mostre resteranno aperte nelle due Giornate FAI di Primavera
Andando per chiostri non potevamo non attenzionare un chiostro che fa parte di un complesso monastico grandioso che dopo le leggi eversive del 1860 ha ospitato ed ospita tutt’ ora importanti istituzioni come la Prefettura di Catania e l’Avvocatura della Città Metropolitana di Catania.
Grazie alla disponibilità e all’apertura del Prefetto dott.ssa Silvana Riccio, dell’avv. Salemi capo dell’Avvocatura della Città Metropolitana e dell’avv. Angelo Carbone potrete vedere i tesori che Palazzo Minoriti ancora conserva come lo splendido dipinto di Sciuti nel salone di rappresentanza della Prefettura e le interessanti stampe presenti nel corridoio dell’Avvocatura. Senza dimenticare comunque di visitare l’imponente chiesa di San Michele aperta grazie a Monsignor Nino Verde ma solo negli orari fuori dalle messe essendo Domenica 25 la Domenica delle Palme.
CHIOSTRO E PALAZZO DEI MINORITI (PREFETTURA E AVVOCATURA DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI CATANIA)
– Via Etnea, 73
SABATO: 09:00 – 13:00 / 15:30 – 18:30 (ultimo ingresso 18:00)
DOMENICA: 09:00 – 13:00 / 15:30 – 18:30 (ultimo ingresso 18:00)
Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni di: Liceo artistico “M. M. Lazzaro”; S.M.S. “Majorana”; Liceo Classico “M. Cutelli”; Ist.
Comprensivo “Parini”; Ist. Tecnico “Archimede”
CHIESA DI S. MICHELE ARCANGELO – Via Etnea, 81
SABATO: 10:30 – 12:00 / 16:00 – 17:30 (ultimo ingresso 17:30)
DOMENICA: 16:00 – 17:30 (ultimo ingresso 17:30)
Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni di: Istituto “Maria Ausiliatrice”; Liceo artistico “M. M. Lazzaro”
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Fuori dal circuito dei chiostri, grazie al Dirigente scolastico prof. Stefano Raciti, abbiamo potuto inserire anche se fuori tempo massimo (infatti non lo troverete nel pieghevole ma solo nel sito ufficiale), ancora una volta il Convitto “M. Cutelli” di via Vittorio Emanuele perché dopo il recente restauro del Portone Posteriore del Convitto che da su via Teatro Massimo e del gruppo marmoreo con il busto del Conte Mario Cutelli da parte della nostra Delegazione FAI di Catania che ha come parte integrante il Gruppo FAI Giovani, nell’ambito del progetto nazionale FAI “Puntiamo i Riflettori”, molti nostri iscritti ci hanno chiesto di vedere i restauri e noi abbiamo ritenuto di accontentarli.
Ma il Convitto ancora una volta oltre allo splendore del particolarissimo ed unico cortile circolare del Vaccarini e la bellissima Aula Magna interamente affrescata, vi stupirà con le sue Iniziative Speciali.
CONVITTO NAZIONALE MARIO CUTELLI via vittorio Emanuele
SABATO: 09:00 – 13:00 / 15:30 – 18:30 (ultimo ingresso 18:00)
DOMENICA: 09:00 – 13:00 / 15:30 – 18:30 (ultimo ingresso 18:00)
Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni di: Convitto “M. Cutelli”; Ist. “San Francesco di Sales”; Ist. Comprensivo “Padre Pio da Pietralcina” Misterbianco
INIZIATIVE SPECIALI
– Domenica
– h 9:15 racconti sul processo agli insorti dei moti del 1837 avvenuto proprio nell’Aula Magna del Convitto
– h 10:30 esibizione dell’Orchestra Falcone e Borsellino della Fondazione Città invisibile
– h 17:00 “Il Conte Cutelli e il suo Testamento”. Dopo una breve introduzione al personaggio storico, lettura
da parte del notaio Claudia Licciardello dellevolontà testamentarie del Conte Mario Cutelli in ordine ai lasciti
relativi al nobile collegio.
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Nell’elenco dei beni visitabili in giornata FAI, abbiamo volutamente inserito, su proposta della nostra delegata M. Teresa Di Blasi, il Cinema Odeon perché siamo rimasti affascinati dalla storia di questo gioiello in puro stile Decò che la città possiede e che peraltro ospiterà, grazie ai fratelli Serrano, una particolare rassegna cinematografica “Cinema…a regola d’arte” dedicata all’arte e curata dalla delegata Teresa Di Blasi. E sarà sempre la nostra Teresa di Blasi nelle giornate del FAI a parlarvi non solo dell’Odeon, ma anche della storia del Cinema attraverso la proiezione di un collage di spezzoni di pellicole di film. Imperdibile
CINEMA ODEON Via Filippo Corridoni, 19
SABATO: 09:00 – 14:00 (ultimo ingresso 13:30)
DOMENICA: 09:00 – 14:00 (ultimo ingresso 13:30)
Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni di: Ist. Comprensivo “Fontanarossa”; Ist. Comprensivo “Cavour”
INIZIATIVE SPECIALI:
– Sabato 24 e Domenica 25, ore 11:30, conversazioni su:
“La storia dell’Arte cinematografica e del cinema ODEON, raro esempio di liberty catanese,
a cura della Delegata FAI Maria Teresa Di Blasi
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Ci siamo poi spostati in una parte della Città meno centrale ma che per la bellezza e la particolarità dei monumenti che possiede, ci è parsa meritevole di attenzione al punto di scegliere proprio lì un bene da riservare solo ai soci così come ci suggerisce la Fondazione come segno di riguardo nei confronti di chi concretamente e costantemente sostiene il lavoro del FAI iscrivendosi alla Fondazione.
Quindi oltre alla bellissima Porta Garibaldi che ha una sua storia da raccontare, potrete visitare, purché iscritti al FAI, un luogo non noto ai più, quasi nascosto ma che, quando si varcano i suoi cancelli, colpisce per la grandiosità degli spazi aperti e per lo stupore che suscita la “Casa degli esercizi spirituali dei Gesuiti” le cui nicchie riservate ai religiosi sono state per molto tempo utilizzate come box per i cavalli. Ora per fortuna un buon restauro ha restituito all’Edificio la sua dignità ed il suo antico splendore e le celle dei monaci sono adesso utilizzate per allestimenti museali. Infatti proprio in esse troverete, solamente nei due giorni delle GFdP, una pregevolissima mostra dal titolo “Artisti per Morgantina”, omaggio alla Dea di Morgantina da parte di un centinaio di Artisti contemporanei che, in occasione dell’arrivo ad Aidone della Dea, hanno inteso renderle omaggio dedicandole ognuno una propria opera. La mostra, che ha riscosso unanimi consensi ovunque, è stata gentilmente concessa dal Club per l’UNESCO di Enna presidente Marcella Tuttobene Virardi con la collaborazione dell’Archeologa dott.ssa Serena Raffiotta e, pur visitabile già dalle h 9:30 del mattino di sabato 24, sarà ufficialmente presentata alle h 11:30 dello stesso giorno.
Il complesso attualmente ospita l’Istituto per l’Incremento Ippico che, oltre ai bellissimi cavalli che potrete vedere in alcune esibizioni, possiede una interessante collezione di carrozze e di finimenti che saranno esposti in due pregevoli mostre.
Infine ciliegina sulla torta, grazie all’impegno, alla competenza ed alla disponibilità del direttore dell’Istituto dott. Alfredo Alessandra, potrete assistere alle h 12:00 di Sabato 24, alla presenza dell’Assessore Regionale alla Sanità Avv. Ruggero Razza, ad una Manifestazione equestre con la partecipazione straordinaria del cavaliere Maurilio Vaccaro componente di spicco della Squadra Paraolimpica Nazionale. La manifestazione si terrà nel Maneggio coperto detto “La Cavallerizza” dove verrà attuato un Progetto pilota di Terapia Equestre interattiva di Sviluppo, che prevede interventi assistiti con i cavalli prevalentemente su minori per il recupero di alcune disabilità. Che altro aggiungere? Tutto ciò val bene un rinnovo o una nuova iscrizione al FAI!!!
CASA DEGLI ESERCIZI SPIRITUALI DELLA COMPAGNIA DI GESÙ(ISTITUTO DI INCREMENTO IPPICO PER LA SICILIA) – Via Vittorio Emanuele, 508 e via Case Sante s.n.c.
Ingresso esclusivo per gli Iscritti FAI. Possibilità di iscriversi al FAI in loco per accedere
SABATO: 09:00 – 13:00 / 15:30 – 18:30 (ultimo ingresso 18:00)
DOMENICA: 09:00 – 13:00 / 15:30 – 18:30 (ultimo ingresso 18:00)
Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni di: Liceo Artistico “Emilio Greco”; Ist. Comprensivo “San Giovanni Bosco”;
INIZIATIVE SPECIALI:
SABATO 24 e DOMENICA 25:
Mostre permanenti:
“Storia delle antiche Carrozze e della loro appartenenza alle famiglie aristocratiche”
“I finimenti per i cavalli e la loro evoluzione nel tempo”
Mostra temporanea:
“Artisti per Morgantina”, omaggio alla Dea di Morgantina da parte di un centinaio di Artisti contemporanei concessa dal
Club per l’Unesco di Enna
Degustazione di succhi di arance offerte da Organizzazione produttori “ Rosse di Sicilia”
h 11:00 Esibizione di alcuni cavalli ospitati nell’Istituto
h 12:00 Manifestazione equestre del cavaliere Maurilio Vaccaro Squadra Paraolimpica Nazionale (soltanto il sabato 24)
h 12:30- 15:30 Visite guidate a cura dell’Associazione guide turistiche di Catania (solo sabato 24)
PORTA GARIBALDI – Piazza Palestro
SABATO: 09:00 – 13:00 / 15:30 – 18:30 (ultimo ingresso 18:00)
DOMENICA: 09:00 – 13:00 / 15:30 – 18:30 (ultimo ingresso 18:00)
Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni di: Istituto Alberghiero “Karol Wojtyla”; Ist. Comprensivo “Coppola”.
Quest’anno per la prima volta, l’Associazione Guide Turistiche di Catania con la sua presidente dott.ssa Giusy Belfiore, hanno scelto di collaborare con la Delegazione FAI di Catania offrendo le proprie professionalità per sostenere le attività istituzionali e la mission del FAI. E lo faranno, accompagnando i visitatori, a fronte di un contributo libero per il FAI, Sabato24 dalle h 12:30 alle h15:30 nelle visite guidate alla Casa degli Esercizi Spirituali della Compagnia di Gesù (Istituto di Incremento Ippico per la Sicilia) scelto perché Bene riservato agli iscritti e a chi si iscrive e domenica 25 dalle h 11:00 alle h 13:00 e dalle 15:30 alle 18:30 nella visita guidata alla Chiesa di San Benedetto di Via Crociferi scelta perché già inserita in un accordo di collaborazione con la delegazione FAI di Catania. Anche queste sono opportunità da non perdere.
Completiamo il nostro programma con i beni aperti dal Gruppo FAI di Acireale guidato dall’Architetto Loredana Grasso chiedendovi di fare attenzione alle giornate. Infatti per motivi organizzativi, Acireale “aprirà” i suoi Beni il giorno prima, Venerdì 23 Marzo e chiuderà il suo evento sabato 24 marzo.
CENTRO DI RICERCA OLIVICOLTURA, FRUTTICOLTURA E AGRUMICOLTURA (CREA-OFA) E (CREA-CI) – Corso Savoia, 190
VENERDI: 09:30 – 13:00 / 15:30 – 18:00 (ultimo ingresso 17:30)
SABATO: 09:30 – 13:00 / 15:30 – 18:00 (ultimo ingresso 17:30)
Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni di: Liceo Classico “Gulli e Pennisi”; Liceo Scientifico “Archimede”; I.C. “Paolo Vasta”; I.C.
“Fuccio la Spina”; Lyceum Linguistico e Istituto “S. Luigi” Visite anche in lingua Inglese e Spagnolo
INIZIATIVE SPECIALI:
– Mostra pomologica e cerealicola
– “Dies caelestes” di Columella, a cura della classe IB del Liceo Classico “Gulli e Pennisi” di Acireale, con la collaborazione del
Club per l’Unesco di Acireale.
CHIESA DEL SS. SALVATORE – Corso Savoia
VENERDI: 09:30 – 13:00 / 15:30 – 18:00 (ultimo ingresso 17:30)
SABATO: 09:30 – 13:00 / 15:30 – 18:00 (ultimo ingresso 17:30) Visite sospese durante le funzioni religiose.
Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni dell’I.I.S. “F. Brunelleschi” sez. liceo artistico e sez. tecnico per il turismo

Considerato che le Giornate FAI di Primavera sono Giornate soprattutto di iscrizioni ma anche di raccolta Fondi e che i nostri “apprendisti ciceroni” hanno studiato tanto sotto la guida attenta dei loro docenti per offrirvi delle visite guidate adeguate, a fronte di un piccolo contributo per il FAI, e che noi Delegati FAI con i Giovani del Gruppo FAI ci siamo impegnati per offrirvi innumerevoli eventi collaterali e speciali come mostre, incontri, esibizioni e tanto altro, ci auguriamo che possiate ricambiare il nostro lavoro e il nostro impegno con la generosità che avete sempre mostrato e che ci ha consentito di annoverare la Città di Catania tra le città italiane che hanno dato, nelle passate edizioni dell’evento, il maggior contributo alla Fondazione in termini di iscrizioni e di Raccolta fondi.
Catania 16 marzo 2018
Il Capodelegazione FAI Catania
Prof.ssa Antonella Mandalà

NB: Per completezza seguono alcune brevi note storiche sui beni che saranno aperti dalla Delegazione FAI di Catania e dal çuppo FAI di Acireale curate dai nostri Delegati Giambattista Condorelli, Maria Teresa Di Blasi, Melita Leonardi, Eugenio Magnano di San Lio e Loredana Grasso.
Delegazione FAI di Catania
Ex Monastero di San Placido
(oggi Palazzo della Cultura)
Fu fondato in una prima versione tra il 1402 ed il 1403 da una pia coppia di origine spagnola: Ximenez e Paola da Lerida, che lo avevano destinato alle monache della regola benedettina e dedicato a San Placido, colui che aveva diffuso in Sicilia tale
regola. Fu distrutto a seguito del tremendo terremoto del 1693, dal quale scamparono solo due monache, una delle quali ne iniziò subito la ricostruzione. Era Maria Rosaria Statella, che fu poi badessa per 28 anni.
Il complesso occupa l’area di un intero isolato di forma trapezoidale, compreso tra la piazza S. Placido e le vie Vittorio Emanuele, Landolina e Museo Biscari. Il lato corto dell’isolato è impegnato quasi interamente dalla chiesa, che prospetta su piazza S. Placido, mentre il monastero si sviluppa lungo i tre lati più lunghi, organizzato attorno ad un chiostro rettangolare, mancante ad ovest del lato corto. Un altro spazio a cielo aperto, più riservato del chiostro, fu ricavato all’interno delle due appendici dell’edificio sulle Vie Landolina e Museo Biscari, dove si trova al piano primo una terrazza ben protetta dagli sguardi dei vicini.
L’edificio è costituito prevalentemente da due elevazioni, ad eccezione di una modesta parte adiacente alla chiesa che ne ha tre. In effetti, a chi lo osserva dalla Via Vittorio Emanuele, esso sembra disporre di una terza elevazione, ma si tratta di una semplice parete di prospetto costruita sia per adeguare l’altezza dell’edificio monastico a quello della chiesa, sia per difendere da occhi estranei la clausura delle monache. All’interno della corte, dal lato ovest, sul fondo, si osservano i resti, straordinariamente belli, di Palazzo Platamone risalente al XV secolo (vedi altra scheda).
Palazzo Platamone
Il Palazzo Platamone alla Marina era ubicato tra il porto Saraceno ed il porto Pontone che rappresentavano i due più importanti approdi della Catania medievale. Apparteneva alla illustre e ricca famiglia dei Platamuni, che si distinse nel campo commerciale ma che ebbe anche importanti esponenti che primeggiarono nell’ambiente politico ed ecclesiastico. A questo casato la ricchezza proveniva comunque dal commercio dei prodotti agricoli, del bestiame e dei tessuti esportati da Catania via mare nonché dall’attività svolta da alcuni esponenti della famiglia che esercitavano la professione di affermati banchieri. Il loro palazzo sorgeva nell’area sulla quale successivamente fu eretta la Chiesa di San Placido. Le case dei Platamone erano attigue al monastero, ma forse erano esse stesse ad ospitare le monache, perché già nel XV secolo la famiglia le
aveva donate ai religiosi.
Convento di S. Caterina al Rosario
(Archivio di Stato)
Un primo edificio fu costruito verso il 1618 per disposizione testamentaria di Margherita Arcangelo che voleva istituire un monastero femminile con la regola di S. Benedetto, nella contrada del Campanaro vecchio, da intitolarsi a S. Caterina, per accogliere 13 donne vergini e nobili. Però, per ordine di papa Paolo V, fu cambiata la destinazione d’uso e si costruì un secondo convento per i frati domenicani con l’obbligo di mantenere l’intitolazione alla santa domenicana e di aggiungere “al Rosario”. Il convento, completo di chiesa, nella contrada Civita, fu completato negli anni ‘80 del Seicento e ricostruito più grande ab imis fundamentis dopo il sisma del 1693. A causa delle leggi eversive del 1866 il convento fu trasferito alla Provincia e successivamente destinato a sede dell’Archivio di Stato.
Durante il bombardamento navale del 17 luglio 1943 due cannonate colpirono la parte anteriore della navata della chiesa S. Caterina da Siena al Rosario (conosciuta col nome di S. Maria del Rosario) su via S. Agata e di fronte la via S. Maria del Rosario e il corpo di fabbrica dell’angolo nord est. Crollò gran parte del prospetto provocando il dissesto statico delle opere murarie e delle volte. Delle parti colpite oggi rimane solo una minima parte dell’antico prospetto poiché l’interno è stato interamente ricostruito per sistemare l’Archivio storico comunale, mentre il restante edificio ha continuato ad ospitare l’Archivio di Stato subendo altre trasformazioni strutturali sino ad oggi che hanno occultato le memorie iconografiche dell’elegante residenza conventuale dei domenicani del Rosario ma che, probabilmente con accurati lavori di restauro potrebbero in parte tornare alla luce.
Palazzo dei Minoriti
(Prefettura e Avvocatura della Città Metropolitana)
Fu eretto nella seconda metà del Settecento per ospitare i Chierici Regolari Minori (brevemente Minoriti), già presenti a Catania prima del terremoto del 1693 i quali, a causa del sisma, avevano perduto il loro precedente convento. Il probabile autore delle prime due elevazioni fu Francesco Battaglia (1701?-1788), mentre negli anni ’30 dell’Ottocento, su progetto e direzione dell’arch. Sebastiano Ittar (1778-1847) fu elevato il secondo piano. Grazie a dei sapienti restauri eseguiti intorno al 2001 ed alla eliminazione di una serie di strutture aggiunte nel tempo, il palazzo è tornato all’aspetto originario e offre allo sguardo un elegante chiostro colonnato. Accanto ad esso sorge la Chiesa di San Michele Arcangelo, in origine abbinata al convento.
Come accadde in tutta Italia a tutte le proprietà ecclesiastiche, nel 1866 il Convento fu requisito ai Minoriti e dato in proprietà alla giovane Amministrazione Provinciale di Catania, che vi si insediò, concedendone metà alla Prefettura del Regno. Anzi, per rispetto al maggiore rango, a quest’ultima fu concessa la metà di maggiore pregio, cioè quella prospiciente la Via Etnea, mentre la sola Chiesa rimase di proprietà dei religiosi. Entrambi gli Enti si insediarono nel 1868.
Chiesa di S. Michele Arcangelo
Anch’ essa sostituisce un omonimo luogo di culto esistente prima del 1693. Fu consacrata nel 1785 dal vescovo Corrado Deodato Moncada, ma certamente i lavori di abbellimento si protrassero ancora nel tempo. Nel 1865 ca. la Via Etnea ebbe il profilo livellato in senso verticale e si resero necessari l’innalzamento del portone ed un primo restauro generale. I Chierici Regolari Minori continuarono ad officiare nella chiesa fino al 1876. Dal 1911 la chiesa, che rientra nell’ambito della Cattedrale, è affidata ai PP. Gesuiti.
La chiesa è rivolta a oriente e si affaccia su Via Etnea. La facciata è interamente in pietra calcare ed è preceduta da una breve scalinata. Una ulteriore duplice scalinata marmorea porta dal pianerottolo con altarino devozionale (sec. XIX), custodito da angeli settecenteschi in legno ridipinto, al grandioso interno. La chiesa si fregia di una delle quattro cupole visibili nello skyline di Catania.
Collegio Cutelli
Si trova lungo la Via Vittorio Emanuele, in un edificio di forma trapezoidale, che si affaccia dal lato Nord sull’omonima piazza, dal lato Est su Via Mons. Ventimiglia e dal lato Nord su Via Teatro Massimo. Esso occupa all’incirca lo spazio dove sorgeva il Bastione di San Giuliano, uno degli undici che guarnivano la cinta muraria che proteggeva la città e che, a partire dai primi del Settecento, fu ritenuta inutile e progressivamente demolita.
La lunga facciata principale è costituita da un corpo centrale a tre elevazioni, con tre luci nel senso della larghezza, avente d’ambo i lati due corpi di fabbrica con solo piano terra e piano primo, dotati di cinque luci ciascuno. Essa è opera di Francesco Battaglia. Entrati nell’edificio e superato il breve atrio coperto, si raggiunge la corte, che rappresenta, assieme all’aula magna, l’elemento di maggiore spicco dell’intero edificio. Essa è di forma perfettamente circolare ed è racchiusa dal prospetto interno dei due piani che costituiscono il complesso.
L’edificio fu donato alla città dal giureconsulto Mario Cutelli allo scopo di insediarvi un collegio per nobili rampolli. Nel 1747, esauritasi la linea maschile dei suoi eredi, fu costruito l’edificio, attività che può collocarsi intorno al 1760. Le condizioni per l’ammissione al collegio divennero via via meno restrittive, fino ad essere dichiarato convitto nazionale, cioè istituto pubblico, insieme con altri 23 collegi italiani.
Cinema Odeon
La Exposition internationale des Arts décoratifs svoltasi a Parigi nel 1925, provocò il definitivo seppellimento dello stile Liberty. Furono abbandonate le curve flessuose, i richiami floreali, le tonalità pastello e, per reazione, si imboccò una strada diametralmente opposta. Quindi, quando l’architetto Carmelo Aloisi (1894-1970), nel 1930, ricevette da parte dell’imprenditore Salvatore Serrano la commissione per il progetto di un cinema da sorgere in Via F. Corridoni, questi colse l’occasione per esibirsi nel nuovo stile, realizzando un capolavoro d’architettura Déco.
La facciata è tripartita verticalmente e composta orizzontalmente da due fasce. Tre proporzionate arcate piene, decorate da puttini e affiancate da lesene lapidee, ornano la parte bassa. In alto, sull’asse delle lesene, vi sono portalampada stilizzati in pietra, che scandiscono la tripartitura verticale. Ma è soprattutto all’interno che il visitatore può percepire l’essenza del nuovo stile, costituito da linee spigolose, frecce acuminate e disegni geometrici. I soffitti, compresa la cupoletta ellittica, sono decorati da disegni cubo-futuristi.
Porta Garibaldi
La Porta Garibaldi (già Ferdinanda) fu innalzata nel 1768 in occasione delle nozze di Ferdinando di Borbone (1751-1825) con Maria Carolina d’Austria. Ferdinando fu III come Re di Sicilia, e poi, dopo il Congresso di Vienna, I come Re delle Due Sicilie.
La porta è rivestita con strati bianchi di pietra calcarea alternati con strati neri di pietra lavica. Fu disegnata da Stefano Ittar e la sua prospettiva più bella è dalla parte esterna, quella da cui si entrava in città e che consentiva di scorgere in lontananza, sotto il grande arco, la Cattedrale di Sant’Agata, perfettamente allineata. Di grande effetto i due corpi arcuati e protesi in avanti, più bassi di quello centrale, rimarcati da due balaustrate forate, anch’esse magistralmente rivestite di nero e di bianco. Numerosi i trofei e le iscrizioni.
Notevoli, su questo lato, il mascherone inserito come chiave dell’arco, i due angeli alati dotati di lunghe trombe, la figura femminile in pietra bianca e l’elefantino in pietra lavica accovacciato, posti sui due lati dell’orologio ovale. Sopra quest’ultimo, in conclusione, è posta un’aquila ad ali spiegate.
Casa degli Esercizi Spirituali dei Gesuiti
(oggi Istituto per l’Incremento Ippico)
Verso la metà del XVII secolo i Padri Gesuiti, già da tempo insediati in pieno centro cittadino, dove possedevano un ampio edificio, cominciarono ad utilizzare una tenuta di loro proprietà, posta poco al di fuori della cinta muraria cittadina, verso ponente, in un’amena contrada conosciuta come “Vigna del Sardo”. Di tale primo insediamento nessuna documentazione è rimasta che ci dica se esso fosse dotato anche di qualche fabbricato. Ma certamente qualche edificio doveva esistere se un documento attesta che, danneggiato questo a sua volta nel gennaio 1693, sei anni dopo il terremoto essi affrontarono delle spese per “accomodare le stanze vessate”. Finalmente, verso il 1745, essi si accinsero a costruire un nuovo e più grande edificio, attribuendo ad esso la specifica funzione di Casa per gli Esercizi Spirituali. Esso fu ampliato fino al 1765 e l’edificio sarebbe cresciuto ancora se non fosse intervenuto, nel 1767, il dissidio con la casa regnante e la conseguente espulsione dei Gesuiti da tutto il Mezzogiorno d’Italia. L’edificio venne allora trasferito alla Reale Giunta, ma non se ne conosce la sua prima funzione. Mentre, nel 1822, si ha certezza che essa divenne sede della Real Gendarmeria borbonica.
Compiuta nel 1861 l’Unità d’Italia, dopo un breve periodo di utilizzo come Ospizio di Mendicità, il complesso passò al patrimonio del regno e nel 1869 venne adibito a Deposito dei cavalli stalloni.
Fra il 1924 ed il 1928 vennero realizzati la Scuderia Paesano e la rimessa delle antiche carrozze, donate dalla nobiltà cittadina, a nord della Grande Scuderia lungo la Via della Filanda. Quindi il sottopasso sotto la Via Campisano ed il reparto asinino lungo la Via della Filanda.
Gruppo FAI di Acireale
CREA – Centro di Ricerca Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura
Il Centro di Ricerca Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura e il Centro di Ricerca Cerealicoltura e Colture Industriali
rappresentano due delle dodici strutture del CONSIGLIO PER LA RICERCA IN AGRICOLTURA E L’ANALISI DELL’ECONOMIA AGRARIA (CREA). La storia del CREA di Acireale risale al 1866 anno in cui fu costituito il “Comizio Agrario del Circondario di Acireale”, da allora diverse volte ha cambiato denominazione e assetto, “Stazione Sperimentale di Frutticoltura e di Agrumicoltura di Acireale” (1907), Istituto Sperimentale per l’Agrumicoltura di Acireale (1967), Centro di Ricerca per l’Agrumicoltura e le Colture Mediterranee (2007), mantenendo immutata la mission, occupandosi di miglioramento genetico, tecniche di propagazione, coltivazione, difesa, conservazione e trasformazione di colture tipiche dell’ambiente mediterraneo. Dispone di una biblioteca storica, numerosi laboratori scientifici e diverse collezioni di
germoplasma di specie diffuse nell ’area del Mediterraneo.
Chiesa del SS. Salvatore
La chiesa del SS. Salvatore viene edificata nel XVI secolo ed ampliata nel 1603. Restaurata nel 1625 e dopo il terremoto del 1693. Nel 1656 viene scelta come chiesa del Monte Calvario da dove, ogni anno nel giorno del Venerdì Santo, ha inizio la processione del Cristo Morto. Abside interamente affrescato da autore ignoto nel 1721 “Le nozze di Cana”, “La moltiplicazione dei pani e dei pesci”, “L’ultima Cena” e simboli della Passione di Cristo; Crocifisso ligneo policromo sec. XVIII; Alessandro Vasta (1726-1793) “La Trasfigurazione”, olio su tela; Francesco Patanè (1902-1980) “L’apparizione di Fatima”, olio su tela; Paolo Leonardi Vigo (1845-1922), “La Gloria di San Benedetto Labre”, affresco; Antonio Angelo Jerone (1879-1956), “L’Ascensione”, olio su tela.