Dal 4 al 10 Marzo si è svolta  ad Atene la prima parte del progetto biennale “Il ponte ininterrotto: Grecia e Sicilia :dallo scavo al piatto”, che rientra tra i progetti di alternanza scuola-lavoro .

E’ stato un progetto unico nel suo genere in quanto ha visto gemellati due istituti : l’IPSSEOA “Karol Wojtyla “ e il Liceo Classico Nicola Spedalieri . Il titolo evidenzia la continuità ideale tra Grecia e Sicilia, testimoniata dalla gloria del passato e dalla vitalità del presente, come un «ponte mai interrotto» che collega due culture con legami antichi e forti.

La testimonianza dell’esperienza, che è stata di alto valore professionalizzante, culturale ed umano ,questa volta la lasciamo alle parole di alcuni studenti che sono stati coinvolti nel progetto.

A noi docenti non resta ,per scelta, che sottolineare la ricaduta del progetto nella quotidianità delle lezioni, la capacità dimostrata dagli allievi nell’affrontare  situazioni anche difficili e nel saperle fronteggiare  con professionalità e spirito di adattamento, l’entusiasmo dimostrato in tutta l’esperienza, la voglia di sapere e di conoscere sempre di più, il sapersi mettere in gioco per una gara che ha visto i nostri ragazzi competere con chef di maturata esperienza senza sfigurare, anzi riuscendo ad ottenere due prestigiosi premi e grandi apprezzamenti da parte di tutti , nonché lo scommettersi dialogando in inglese e in frammenti di lingua greca .

Giuseppe Floresta e Graziella Guerrera 

Così hanno vissuto questa esperienza gli studenti :

Mi piacerebbe iniziare a parlare di questa esperienza di alternanza scuola-lavoro all’estero con una frase

 “ Noi, uomini di oggi non abbiamo inventato nulla”. Perché è questa semplice frase è così importante per me ?Perché  penso che l’uomo contemporaneo si è sopravvalutato, o comunque si è attribuito dei meriti che in realtà non vanno attribuiti a lui ,ma al suo passato. Un passato un passato fatto da persone forti, tenaci e con tanta inventiva. Un esempio eclatante è il Teatro di Epidauro che, ancora oggi in uso,è famoso per l’eccezionale acustica. Pensare che nel III sec .A.C. c’erano uomini che riuscirono a progettare un bene architettonico così ben studiato nei mini dettagli, ci fa capire l’impegno che mettevano per realizzare i loro progetti e a che livello di conoscenza fossero giunti. Un ‘altra opera d’arte che mi ha affascinato è il Partenone …l’Acropoli dove si poteva toccare con mano l’antica civiltà greca, per qualche ora mi sono sentita catapultata nel passato senza rendermene conto, bastava girare lo sguardo a destra e sentire parlare famosi filosofi o vedere passare ,tra una folla di turisti ,processioni di sacerdoti in onore degli dei… suggestione dovuta alla spiegazione coinvolgente del prof? immedesimazione dopo la visita al museo dell’Acropoli ? e poi girare lo sguardo a sinistra e vedere Atene pronta ad essere scoperta. Mi sono sentita strana ma felice ho capito cosa significa toccare con mano la storia e così era stato a Micene sotto la porta dei leoni o dentro la tomba di Agamennone. Tutto questo è successo anche grazie al coinvolgimento da parte dei prof. Floresta e Guerrera che sono riusciti a farci vivere quella che era la civiltà greca antica raccontandoci miti ,leggende, spiegandoci ogni cosa, ogni personaggio, facendoci sentire parte di essa . e.. se ho amato Atene ,  se mi è nato questo desiderio di conoscere di più di ogni cosa, non mi voglio fermare!

gruppo all'Acropoli

gruppo di studenti con il prof Floresta all’Acropoli di Atene

Girare tra la Plaka e Monastiraki è stato ,per certi aspetti come trovarsi nel vecchio west ,guardarsi alle spalle era fondamentale ma godersi il momento lo era di più. Assaggiare i piatti tipici, apparentemente diversi dai nostri, fare a gara per scoprirne gli ingredienti, identificarne le spezie , in realtà ci faceva sentire a casa, forse per l’atmosfera creata in cucina ,per la complicità con lo chef greco ,che al primo impatto sembrava rigido, ma in realtà con tanta passione per il suo lavoro e tanta voglia di trasmettercela. In che lingua? In inglese , in greco ,con i gesti ,ma soprattutto con gli occhi per riuscire a captare il più possibile.

Il bagaglio delle nostre conoscenze si è arricchito, abbiamo acquisito più sicurezza nel parlare l’inglese ed è aumentato il desiderio di conoscere la lingua greca, abbiamo capito e messe in atto nozioni che, spesso a scuola ci sembravano fini a se stesse , il gruppo si è cementato e SIAMO PRONTI PER IL PROSSIMO VIAGGIO  Samoa Bertino IV O EN

Dal 4 al 10  marzo sono stata in Grecia con la scuola, è stata un esperienza indimenticabile per le cose che abbiamo visto e per quelle che abbiamo imparato. 

Sono rimasta totalmente affascinata dalla Grecia, per le usanze, per i cibi, per i resti storici per la  città e per la vita che c’è in città, soprattutto la sera, dove una notte siamo stati con i professori in un  quartiere dove si respirava vita pura, c’era un gruppo di amici che suonava e cantava a scucirsi la gola, musica tipica, e , pur non comprendendo una parola di quel che cantavano, sono riusciti a farci emozionare. Il Partenone era magnifico, ti dava l’impressione d’impotenza di fronte a tanta perfezione, nei musei abbiamo visto come noi in realtà non abbiamo inventato niente perché già esisteva tutto, noi forse l’abbiamo solo migliorato.( ?) Comunque l’arte che ho ammirato ad Atene è forse una delle più belle e delle più coinvolgenti che fin ora ho visto. Mi ha colpito molto come il passare del tempo non le abbia intaccate più di tanto, e come ancora ci siano i resti di come vivevano, dalla cucina ad una semplice sepoltura. 

Il teatro di Epidauro aveva un’ acustica perfetta e ancora negli anni si conserva, dagli ultimi posti abbiamo visto e sentito come nell’antichità, e abbiamo avuto modo di guardare dei ragazzi di un’ altra scuola che provavano a recitare dei versi sul palco per vedere se tutti sentivano.

Ma quello che ho amato di più è stata l’esperienza in cucina dove abbiamo lavorato a fianco di due cuochi molto conosciuti in Grecia. Sono stati fantastici, sempre disponibili e ci hanno insegnato tante cose nuove. E li abbiamo capiti , anche se parlavano in inglese.

Il progetto è stato l’occasione per conoscere una branca del settore cucina : l’archeo-cibo. Scoprire l’origine delle materie prime, cercare di utilizzare le ricette degli antichi greci riadattandole senza snaturarle è stata un’esperienza stimolante. Abbiamo poi realizzato un buffet legato alle tematiche pirandelliane e ci si è aperto  un mondo sconosciuto, che vogliamo conoscere.

É sempre stato il mio sogno andare in Grecia, e non ringrazierò mai abbastanza la scuola per questo viaggio

Che dire di più ? Grazie per questa esperienza, vogliamo tornare in Grecia, vogliamo vedere di più, e vogliamo proseguire in questo percorso che abbiamo iniziatoMariaChiara Andolfo Andolfo IV O EN

La mia esperienza in Grecia può essere descritta con  quattro aggettivi: Bellezza, Stupore, Gentilezza, Casa.

Prima dell’arrivo ad Atene  non vedevo l’ora di sentire la sensazione di “diverso”, di estraneità con il luogo, ed invece un profondo calore  mi ha accolto, simile a quello provato ogni volta che vai  in luoghi a te conosciuti perfettamente. Guardandomi intorno speravo che almeno la gente mi facesse sentire “estranea”, nulla. Persino le persone somigliavano a quelle che mi ero lasciata dietro, stessi tratti, colori, atteggiamenti, identici.  Ho capito perché dicono: “una faccia, una razza” Il detto popolare accomuna greci e italiani ,o forse meglio noi italiani della Magna Grecia. Ma il giorno seguente ho visto cosa ci differenziava leggermente: la storia del luogo, i monumenti di Atene, il respiro di una grande città, lo stupore e la gioia mi ha pervaso, sollecitando tutte le mie terminazioni nervose, ero euforica. Quelle strutture imponenti trionfavano sovrane su tutta la città, mi sono persa tra le colonne e gli affreschi, tra  l’antico e il moderno, li fissavo zitta, immobile, estasiata dalla loro bellezza e maestosità. Magari aspettandomi pure che mi raccontassero la loro storia. Io e la mia amica nei seguenti giorni abbiamo incontrato varie persone che, mentre discutevamo nella nostra lingua, ci chiedevano se fossimo italiane e gioivano a sentirsi dire di sì. Un anziano mi  ha colpito particolarmente, si  è fermato a darci la sua visione di cultura, le sue parole sono indelebili –“Ragazze non vi fermate all’apparenza, guardate in fondo, scavate, la cultura è la storia che avvolge le cose, non  la loro superficie, guardate tutto da vari punti di vista”fu talmente travolgente che perdemmo per un’attimo persino il nostro gruppo. Volevo fare un piccolo appunto sul cibo, da premettere che io ADORO la salsa da noi denominata da noi “Salsa greca” ma che da loro si chiama “Tzaziki”, andate in Grecia anche per il cibo, non vi deluderà, se vi piacciono i cibi dai sapori forti e delicati all’unisono è il posto che fa  per voi. Dimenticate la feta comprata al supermercato, lì è saporita  e morbida, avvolge il palato con la sua freschezza. Le salse sono ottime, e si cibano molto di insalate fatte in vari modi. Il Gyros è strabiliante, con radici turche è un tipo di kebab, ma utilizzano spesso la carne di maiale a differenza del popolo da cui ha origine il piatto. Esso, al contrario del kebab che è avvolto in una piadina di mais è avvolto nella Pita, il famoso pane greco.

L’ultimo giorno ho sentito il mio cuore appesantito dalla tristezza, non volevo lasciare quel posto pieno di meraviglie ad ogni angolo. Ma ormai ero già seduta sull’aereo di ritorno, ho chiuso gli occhi e sognato ancora quella terra chiamata Grecia.  Giorgia Pesce IV OAT

Domenica 4 Marzo 2018 siamo partiti per un progetto chiamato “Archeo cibo” dallo scavo al piatto, per scoprire i legami che abbiamo con la Grecia. Il primo giorno ho lavoro accanto a uno chef Greco dove ho appreso molto e ci ha anche spiegato dei piatti tipici della loro città. Abbiamo preparato un buffet di 150 persone e nonostante le piccole difficoltà siam riusciti a portare avanti questo lavoro, è stato un giorno abbastanza faticoso ma allo stesso tempo ci siamo divertiti e abbiamo imparato nuove cose. Il giorno dopo abbiamo visitato un po’ la città e siamo stati in un hotel a 5 stelle sono rimasta colpita dalla grandezza e bellezza di questo hotel; visto he noi facciamo parte della ristorazione i professori hanno ben pensato di farci conoscere cose nuove li ringrazio tantissimo. Il 3 giorno si è svolta una piccola gara dove abbiamo presentato i piatti tipici della Grecia e far gustare i sapori delle cose buone che utilizzano. In questa giornata ho messo tutta me stessa per fare vedere quando valgo, questa gara si è divisa in due gruppi il mio ha vinto per la creatività. Anche se può suonare strano, tengo tantissimo alle competizioni , mi piace mettermi in gioco. Abbiamo gareggiato con persone più grandi e con molta esperienza alle spalle e il confronto ci ha fatto crescere. Gli ultimi due giorni abbiamo visitato dei posti fantastici mi ha colpito più di tutto l’Acropoli mi ha colpito un sacco perché pensare che un sacco di anni fa i Greci hanno costruito  qualcosa di meraviglioso. Prima di visitare questa bellissima città e “toccare con mani” le testimonianze del passato, non avevo idea di cosa volesse dire la prof ogni volta che spiegava la storia, i monumenti ,l’arte …. ora che ho visto e vissuto da vicino tutto questo, l’ho capito  benissimo.

Questa esperienza mi ha fatto venire la voglia di girare ancora e capire quante cose belle ci sono nel mondo.  Mi ha fatto capire che devo conoscere meglio la mia terra , ora voglio sapere tutto, ora mi dovete portare a conoscere tutte le bellezze che abbiamo vicino e poi anche  quelle lontane Per me è stata un esperienza fantastica ringrazio ancora la mia prof per avermi scelta , la preside che ha inventato questo progetto, il prof Floresta che ci ha spiegato non solo la parte tecnica di una branca della cucina: l’archeo- cibo, ma che ci ha fatto vivere ogni attimo di questo viaggio con le sue spiegazioni, le sue sfide, le risate di tutti, ci ha fatto sentire una brigata dentro e fuori la cucina.

Grazie alla prof Battiato che ha creato i contatti giusti, grazie a tutti e….ripartiamo,io sono pronta per affrontare una nuova avventura.  Serena Stancanelli IV OEN

Il 4 Marzo io con un gruppo di ragazzi della mia scuola accompagnati dai docenti siamo partiti per la Grecia con destinazione Atene per il progetto “archeocibo”. Siamo partiti la domenica mattina ed siamo arrivati in Grecia verso il pomeriggio, per me era la prima volta che salivo su un aereo e quindi ,anche questa, per me ,è stata un emozione grandissima. Il giorno seguente  siamo andati in un’Accademia di cucina per preparare le pietanze che avremmo servito la sera dello stesso giorno. Qui, dopo aver superato il primo disagio dovuto al fatto di trovarci in un posto nuovo, a contatto con professionisti adulti,  che non dicevano una parola in italiano, ci siamo divertiti molto ed abbiamo imparato tanto  anche dagli chef  greci che ci hanno aiutati . La sera al banchetto  è stata un emozione grande vedere nelle facce delle persone greche la gioia quando assaggiavano un prodotto preparato da noi e soprattutto prodotti che non tutti avevano assaggiato perché tipici siciliani, e, anche se eravamo stanchi ( credetemi abbiamo fatto insieme al nostro prof l’impossibile in poche ore),  queste reazioni ci  hanno ripagato di tutto. Il giorno seguente abbiamo visitato la città  ed un po’  mi ha stupito vedere una realtà così  tanto diversa dalla nostra. Siamo andati in una scuola italiana ad Atene e c’è stato un gemellaggio tra le due scuole ( speranza di tornare e che i ragazzi greci vengano da noi? ); nelle vicinanze della scuola abbiamo pure pranzato in una trattoria la tipica “taberna greca” dove tutto era buonissimo. Il momento del pasto è stato per noi, sempre durante il viaggio un momento per scoprire nuovi sapori, scoprire spezie, accostamenti ,metodi di cottura, oltre che un momento godereccio.  Il 3°giorno abbiamo fatto una sorta di gara basata sulla preparazione di prodotti siciliani di origine greca, Il tema era l’archeo-cibo  e per fare tutto ciò  la mattina ci siamo recati un’altra volta all’accademia di cucina dove è avvenuta la preparazione per la sera la quale è stata un gran successo.

Abbiamo vinto due premi, ma non è tanto questo importante quanto il fatto di esserci confrontati  con chef già esperti e che, a dire il vero  ,non hanno molto rispettato il tema  del confronto. E poi quanto abbiamo imparato sull’archeo-cibo, prima della partenza e durante la preparazione il professore ha continuato a spiegarci tanti particolari , tante storie per noi sconosciute.  Il 4°giorno siamo andati a vedere  Micene ed Epidauro ed è stato stupefacente vedere quanto evoluti fossero già  in epoche così lontane , ma ľ emozione più  grande l’ho avuta solo il giorno seguente quando abbiamo visto il Partenone che era bellissimo e pieno di storia ed il museo dell’Acropoli di Atene che era pieno di statue ed oggetti straordinari. Un salto nel passato, il tempo è volato, nonostante la folla, le innumerevoli classi di studenti e turisti da tutto il mondo sembrava che ci fossimo solo noi e la voce del prof che ci parlava di filosofi, di dei, di miti…. Ho toccato con mano quello che avevo studiato sui libri e ,onestamente ,pensavo potesse interessarmi poco.   Il giorno dopo abbiamo fatto ritorno in Sicilia ma non dimenticherò  mai quest’esperienza bellissima. Ora voglio saperne di più , di tutto, voglio continuare a viaggiare, voglio parlare bene le lingue straniere …ho cominciato e non mi fermo più. Salvo Cantarero IV O EN

Non credo di poter esprimere esaustivamente su carta l’avventura ad Atene.

Le emozioni, le piccole paure e le esperienze che abbiamo vissuto lì, in Grecia, saranno per sempre parte di noi.  Essendo di una timidezza infinita,  il mio primo approccio con Atene è stato un po’ scombussolato da tanti fattori: paura di non essere abbastanza capace, confusione e disorientamento. Non ero mai stata fuori dall’Italia, quindi non avevo mai tastato “con mano” l’ebbrezza dell’uscire fuori dal guscio.

Amo la mia terra, ma devo ammettere che staccare la spina per un po’ e farmi un’idea della cultura che c’è fuori mi ha aiutato molto.

Atene è bellissima, piena di calore e vivacità.  Se è così tutta la Grecia mi ricorda un po’ la mia Sicilia, è una terra viva.

La storia che lega queste due terre è meravigliosa e piena di curiosità; curiosità che abbiamo potuto soddisfare visitando musei e luoghi meravigliosamente  fermi nel tempo , come il teatro antico di Epidauro , o Micene e infine l’Acropoli di Atene. E poi la Biblioteca nazionale, non sarei più voluta uscire, la Scuola di filosofia, dove siamo rimasti con il fiato sospeso e non solo per la bellezza del posto ma per l’atmosfera che si respirava ( ho pensato : “ voglio studiare qui, in mezzo a tutta questa bellezza ,questa pace.. “)e poi le chiese da quelle ortodosse alle chiese cattoliche

Non abbiamo mai sentito, neanche per un secondo, la sensazione di disagio e estraneità. Mai. Anzi, gli ateniesi ci hanno accolto con una gentilezza e felicità impressionante, quasi esagerata.

Eravamo ad Atene, sì, ma non ce ne siamo resi conto finchè non abbiamo sentito la gente parlare.

Il cibo devo dire mi ha sorpreso. Da orgogliosa siciliana, ammetto che è quasi pari al nostro se preparato bene. I formaggi e le spezie hanno prevalenza sulla cucina greca e nonostante il sapore piuttosto forte di alcuni piatti, sono rimasta soddisfatta anche dal panino più povero. Insomma, Atene è una città bellissima, piena di vitalità, storia e cultura; anche con un alone  di mistero, ma nulla di così preoccupante. È molto più affascinante la nube di storia antica che la avvolge, troppi piedi hanno calpestato quelle strade,  innumerovoli persone prima di noi hanno reso Atene unica. È d’obbligo dirlo: mi sono sentita a casa.

L’esperienza di alternanza ? Bella ,polivalente , presso la Scuola di Cultura italiana ,abbiamo svolto le nostre mansioni e anche di più, quando si è una squadra si collabora e noi avevamo il nostro coach ,la maggior parte dei ragazzi era di cucina ma noi del settore turistico ci siamo sentite parte della brigata, il loro prof è stato il nostro prof ed angelo custode, sempre presente, pronto a risolvere situazioni e a stimolarci ad affrontare le difficoltà, i nostri prof pronti a spiegare , a raccontarci di tutto e a ridere con noi … Mi sono sentita accolta, protetta, e nel frattempo libera , più sicura di me . Grazie per aver reso questa esperienza bella, bellissima e ..quando ripartiamo ?  Federica Romeo IV O AT