Dal 29 novembre 2019, il carcere di alta sicurezza di Catania Bicocca diventa un centro di formazione e apre le porte!
Venerdì 29 Novembre, in sala teatro a Bicocca, è stata inaugurata la mostra “Vietato non toccare”. Presenti, oltre agli alunni delle scuole di Bicocca, la Dirigente del “Wojtyla” Daniela Di Piazza, il Suo collaboratore Fabio Fidotta, il Direttore di Bicocca Giuseppe Russo, il Comandante della Polizia Penitenziaria, ed esponenti dell’Università di Catania: la proRettrice prof.ssa Vania Patane’, il Direttore del Dipartimento di Matematica e Informatica, prof. Orazio Muscato, la responsabile per la terza missione del Dipartimento di Matematica e Informatica, prof.ssa Rita Cirmi, e i due docenti che, insieme alla prof.ssa Daniela Ferrarello, responsabile del progetto, hanno partecipato alla realizzazione del progetto, prof.ssa Maria Flavia Mammana e prof. Giuseppe Scollo.
Il progetto “Vietato non toccare” è uno dei cinque vincitori della prima edizione dell’Italian Teacher Prize, un premio promosso dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, gemellato con Global Teacher Prize. Lo scopo del premio è di promuovere il ruolo degli insegnanti, come persone che possono influenzare positivamente i loro studenti. “Vietato non toccare” è stato pensato, progettato e realizzato da Daniela Ferrarello, insegnante di matematica presso l’istituto “Wojtyla” di Catania nel carcere di alta sicurezza di Catania Bicocca.
Il nome suggerisce l’idea che gli studenti dovrebbero essere attivi durante le lezioni di matematica, sono invitati a “toccare” gli oggetti matematici, invece che ascoltare passivamente le lezioni. Allo stesso modo, gli studenti sono invitati a “toccare” la propria vita, prendendola in mano, ed essendone protagonisti attivi.
Il premio è stato utilizzato per allestire una mostra di macchine matematiche, costruita dagli studenti detenuti, con lo scopo di sviluppare un centro di formazione matematica in carcere, ora aperto dallo scorso 29 novembre. E i detenuti, che sono stati preparati per questo, saranno le guide della mostra per studenti e insegnanti, provenienti dall’esterno. Gli studenti detenuti non saranno più solo persone che hanno commesso un crimine, ma anche formatori di matematica, spiegando ad altri studenti come funzionano le macchine matematiche. Ciò porterà la scuola nel carcere di Bicocca a diventare un punto di riferimento per le scuole siciliane e gli insegnanti in visita potranno replicare le esperienze didattiche apprese nelle loro scuole.
Le macchine matematiche, costruite con una stampante 3d, sono:
– superfici non orientabili (quando “dentro” e “fuori” si fondono);
– pantografi per trasformazioni geometriche (rimanendo se stessi, trasformarsi);
– macchine per disegnare coniche (le condizioni per trovarsi in un luogo: se non ti piace il luogo, cambia le condizioni);
– macchine di Archimede (lontano dai pregiudizi: la Sicilia non è solo terra di mafia, ma anche terra di matematica).
Ulteriori informazioni al sito https://sites.google.com/view/vietatonontoccare/home
Daniela Ferrarello